Berlin Art Week
E' l'artista cileno Alfredo Jaar il protagonista non-ufficiale della prima Berlin Art Week, che avrà luogo nella capitale tedesca dall'11 al 16 settembre. L'artista cileno, presente con una retrospettiva a lui dedicata, la prima in Germania, concluderà la nuova kermesse artistica con una conferenza intitolata It is Difficult, alla Berlinische Galerie.
La neonata Art Week riunirà le fiere Preview (all'Hangar 2 dell'ex aeroporto Tempelhof) eAbc, ora arricchita da interventi e lecturesa cura del New York Artists Space; e comprenderà mostre, installazioni, parties, seminari ed eventi, in istituzioni e musei come il Hamburger Banhof, la Neue Nationalgalerie, il KW Institute for Contemporary Art, la Akademie der Künste, la Haus der Kulturen der Welt, e in piu' di cento gallerie sparse per tutta la città.
Jaar e Berlino sono vecchie conoscenze: l'artista ha vissuto e operato qui nei primi anni '90. The way it is. An Aesthetics of Resistance, la monografica a lui dedicata, è presentata in tre storiche sedi artistiche, la Alte Nationalgalerie, la Berlinische Galerie e la Neue Gesellschaft für Bildende Kunst: e fornisce una preziosa occasione per esplorare un capitolo poco noto della produzione dell'artista, introducendo lavori inediti del suo periodo berlinese, come una serie di immagini giganti del Brandenburger Tor subito dopo la caduta del muro. Oltre ad opere "politiche" in tema Africa, come quelle sul genocidio in Ruanda, sulla politica di Nelson Mandela, e sulla scomparsa del giornalista sudafricano Kevin Carter.
La neonata Art Week regalerà anche l'opportunità di avvicinarsi a lavori di artisti Berlin-based come il fotografo Jörg Sasse, la cui personale Common Objects al C/O Berlin propone immagini di "oggetti ordinari in prospettive inusuali" (al C/O anche Timeless Beauty: 100 Years of Fashion Photography, from Man Ray to Mario Testino). Ma anche per scoprire creazioni di nomi internazionali, come le videoinstallazioni dello scozzese Douglas Gordon (alla Akademie der Künste), o le famose "bambole viventi" del fotografo/graphic designerMorton Bartlett, scoperte dopo la sua morte, presentate al Hamburger Banhof.
Non mancheranno le chicche, come l'inaugurazione della Chiesa di St.Agnes, che, acquistata dal gallerista Johann König, dopo un sapiente restauro è stata trasformata in un poliedrico spazio espositivo; e la riapertura delle Boros Collection (quella custodita in un bunker) e della Hoffman Collection, arricchite da recenti acquisizioni.
Il nuovo appuntamento berlinese, il cui concept è aperto e decentralizzato, in sintonia con il mood che pervade la citta', vuole essere una piattaforma di scambio fra artisti, gallerie e istituzioni; e cementare il ruolo della capitale tedesca come importante hub per il display e il commercio dell'arte contemporanea.
vogue.it
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